Disdetta Telepass e restituzione dispositivo: consigli per evitare penali

Viaggiare in autostrada negli anni è diventato sempre più vantaggioso, grazie all’ausilio di una tecnologia che permette di evitare lunghe file al casello e di non perdere tempo. Si tratta di Telepass, la società italiana specializzata nella distribuzione di trasponder per un pagamento del pedaggio privo di stress e di difficoltà.

Applicando l’apparecchio elettronico rilasciato da Telepass sul parabrezza della propria auto, si attraversa la porta del casello senza doversi fermare. Il trasponder comunica con un impianto ottico per ricevere l’addebito del pedaggio direttamente sul conto corrente dell’intestatario. Si ricorda che il dispositivo Telepass non si acquista e non diventa mai di proprietà del cliente.

Al momento dell’attivazione di un abbonamento con la società Telepass, la più nota fornitrice di servizi per il pedaggio autostradale, il cliente entra in possesso del Telepass Transponder. Per non incorrere in sanzioni e penali, il cliente è tenuto a restituire alla società l’apparecchio elettronico ricevuto in noleggio quando richiede la chiusura del contratto Telepass. La presente guida si propone di dispensare al lettore consigli utili per quanto riguarda la conclusione del contratto con Telepass e la restituzione del device.

I servizi di Telepass

Prima di addentrarsi nel procedimento da seguire per restituire correttamente il transponder, la guida si propone di riassumere i servizi per chi entra nella famiglia Telepass. Aderire ai servizi di Telepass è tutt’altro che dispendioso per il portafoglio: il contratto prevede il pagamento di un canone trimestrale di circa 3 euro. Naturalmente bisogna considerare i costi del pedaggio da sostenere ogni volta che si attraversa una porta autostradale tramite il dispositivo.

E’ inoltre importante ricordare che Telepass offre ai propri clienti la possibilità di abbonarsi a tre tipologie di servizi: Telepass Family, Via Card e Telepass Premium. La formula Family permette non solo di pagare comodamente senza impelagarsi in lunghe attese al casello, ma consente di usufruire del servizio di posteggio una volta raggiunta la propria destinazione, pagando in anticipo il suddetto servizio.

Il servizio Via Card permette di ricevere l’addebito del pedaggio sul conto corrente associato a Telepass, come previsto dal servizio base, e inoltre permette di accedere liberamente alle porte blu self service, con tutti i vantaggi ad esse associate. Infine Telepass Premium consente di usufruire di vantaggiosi sconti nei ristoranti situati nei pressi dei caselli autostradali, ma per accedere a questo livello bisogna essere già clienti Telepass.

Come inviare la pratica di recesso Telepass

Come per tutti i servizi in abbonamento, anche Telepass chiede che il cliente si adoperi per formalizzare il recesso del contratto. Farlo è molto semplice: è possibile scaricare l’apposito modulo di disdetta disponibile su disdetto.com, oppure recandosi presso un punto blu presente nei pressi dei caselli autostradali di tutta Italia.

Qualora si fosse interessati a procedere con l’ausilio del modulo precompilato, è possibile spedirlo tramite raccomandata con ricevuta di ritorno facendo riferimento al seguente recapito: Telepass S.p.a. Customer Care Casella Postale 2310 Succursale 39 50123 Firenze. Si ricorda che per rendere la pratica in regola con la burocrazia, è importante allegare il proprio documento di identità valido e il codice fiscale.

In alternativa alla raccomandata, è possibile recapitare la lettera di recesso tramite Pec, al seguente indirizzo: telepass@pec.telepass.it. Chiaramente anche per questa modalità di spedizione si raccomanda di allegare i propri documenti validi. Arrivando al nocciolo dell’argomento, la pratica di recesso si considera completa quando il cliente restituisce in buono stato il trasponder utilizzato per pagare comodamente al casello autostradale. Per non incorrere in sgradevoli penali, si raccomanda di recapitare il dispositivo elettronico a Telepass entro e non oltre 20 giorni dalla disdetta dell’abbonamento.

Restituzione del dispositivo Telepass presso un Punto Blu

Dopo aver riassunto tutte le modalità di recesso previste per l’abbonamento Telepass, è giunto il momento di entrare nel vivo della restituzione del trasponder alla società di servizi per il pedaggio. Come già accennato all’inizio della guida, il contratto con Telepass si considera concluso nel momento in cui avviene la restituzione del dispositivo elettronico, concesso in noleggio e mai acquistabile.

Dopo aver concluso la pratica burocratica inerente alla chiusura dell’abbonamento, il cliente deve adoperarsi per restituire quanto prima il device Telepass in suo possesso alla società. Per farlo è possibile recarsi presso un Punto Blu presente nei limitrofi di un casello autostradale. Per chi non lo sapesse, il Punto Blu altro non è che un punto di riferimento per i clienti Telepass, dove è possibile effettuare acquisti, richiedere informazioni o assistenza.

Per rendere facile la pratica di chiusura del contratto, è possibile consegnare a mano la propria lettera di disdetta presso un Punto Blu e contestualmente anche il trasponder che da quel momento si considera non più di proprietà del cliente. Qualora si fosse impossibilitati a raggiungere il Punto Blu più vicino, è possibile delegare una persona di fiducia purchè possa dimostrare un documento di delega al momento della consegna della pratica di disdetta e del trasponder.

Consegna del dispositivo Telepass tramite raccomandata

In alternativa alla consegna a mano del dispositivo Telepass presso un Punto Blu, il cliente ha la possibilità di recapitare lo scatolino elettronico tramite posta. Si tratta di una modalità di consegna che va incontro ad attese all’ufficio postale, ma in compenso si ha la certezza di sapere quando il transponder giunge a destinazione, presso la sede centrale Telepass. Da quel momento il proprio abbonamento si considera concluso correttamente e non si ha motivo di pensare più a nulla.

La modalità di spedizione a cui si accenna è la raccomandata con ricevuta di ritorno. Si tratta di un metodo decisamente sicuro perché il destinatario prende in carico il dispositivo elettronico e comunica al mittente che la consegna è andata a buon fine. Chi fosse interessato a procedere in questo modo può fare riferimento al seguente recapito: Telepass S.p.a, Customer Care, Casella Postale 2310 Succursale 39, 50123 Firenze.

Si ricorda che per non incorrere in fastidiose penali, il dispositivo elettronico concesso in comodato d’uso da Telepass deve essere restituito entro e non oltre 20 giorni dalla conclusione dell’abbonamento. Il contratto Telepass si considera concluso dal momento che la società è entrata in possesso della pratica di disdetta, quindi da quel momento si può procedere con la restituzione del device.

Consigli per una disdetta Telepass senza di costi

La presente guida, in dirittura di arrivo, dedica il suo ultimo paragrafo ad alcuni consigli importanti per chi intende concludere il proprio abbonamento con i servizi Telepass. Finora si è affermato a più riprese l’importanza di rispettare i tempi stabiliti dalla società di pedaggio, per non incorrere nel pagamento di una penale. Pertanto è giusto dire che il mancato rispetto della tempistica richiesta, per la restituzione del dispositivo elettronico, comporta una penale a carico per il cliente di una somma pari a 25,82 euro.

I rischi di incorrere in una penale non finiscono. Infatti per poter concludere l’abbonamento con Telepass nella maniera più regolare possibile, è necessario restituire il dispositivo elettronico in buone condizioni oppure non appropriarsene in maniera indebita. Per il danneggiamento o il furto del transponder, infatti, Telepass prevede per il cliente una penale di 30 euro.

Detto questo è importante ricordare che Telepass non fornisce solo servizi per il pedaggio autostradale, ma consente di accedere a numerose opportunità per rendere la propria vita da viaggiatore più comoda che mai. Con i servizi Telepass è infatti possibile pagare il posteggio nei parcheggi con strisce blu, è possibile pagare il traghetto per l’attraversamento dello stretto di Messina e l’accesso all’area C di Milano.

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